Le foto in bianco e nero hanno un fascino speciale. E non parlo di filtro b/w di Instagram, parlo di bianco e nero autentico, targato anni ’80, quello un po’ sbiadito dal tempo, quello di quando ero bambina. Questa foto l’abbiamo fatta in una di quelle cabine per fototessere, di quelle con la tenda e lo sgabello che gira per regolare l’altezza. Oggi se ne trovano sempre meno in giro, ma per me erano magiche: ci sedevamo, mamma contava fino a tre e mi diceva all’orecchio che faccia fare.
A quell’età io non ero Valentina, ero Ninni: “Faccia seria, Ninni…uno, due, tre” click! “Adesso ridiamo, Ninni, fai vedere i dentini…uno, due, tre” click!
Mi dicevi che dentro c’erano gli gnometti delle fotografie, che lavoravano velocissimi per sviluppare le foto delle persone che si mettevano in posa. Avevi una capacità, e ce l’hai ancora, quella di farti ascoltare, ero rapita da quel racconto, immaginavo questi ometti in miniatura che chissà come imprimevano su carta le nostre facce e i nostri sorrisi restituendoceli in sequenza. Mi intrattenevi intanto che i minuti dell’asciugatura passavano, a me sembravano infiniti, c’era il getto d’aria e mi dicevi che erano loro, gli gnometti delle foto, col phon acceso. Non mi prendevi in giro, tutt’altro, avevi semplicemente la capacità di trasformare tutto il mondo che mi circondava in una favola ed io stavo a sentire ogni tua parola, incantata e ti facevo mille domande e per ognuna tu avevi una risposta che non mi lasciava delusa.
E ne hai ancora tante di cose da raccontare, di favole da imbastire, di domande da ascoltare, Flavia è una bimba così fortunata ad avere una nonna come te, lo scopre giorno dopo giorno, tu che sei nonna con una facilità che sembra che tu lo sia sempre stata.
Per questo, ora che la festa della mamma si avvicina voglio farti un regalo e ne voglio fare di riflesso uno a Flavia, perchè voglio che tu ci sia per lei, come ci sei stata per me. Per questo ho accettato di aderire a questa campagna Amplifon.
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