Qualche tempo fa ho avuto il piacere di intervistare su Spray Magazine Chiara Maci creatrice assieme alla sorella Angela, di Sorelleinpentola.com e volto noto di La7, dove veste i panni di giurata del programma Cuochi e Fiamme, condotto dallo chef Simone Rugiati.
Impegnata nella sua nuova vita da mamma (il 23 Gennaio è nata la piccola Bianca) e con la sua passione di sempre per la cucina, tra mestoli, pentole, pannolini e social network, ho fatto quattro chiacchiere con Chiara, una donna forte e determinata, una che ha fatto delle sue passioni un lavoro e lo fa così bene che ti chiedi dove trovi tanta energia. Ho parlato con lei di carriera, di blogging e naturalmente di cibo e ricette.
Una laurea in Giurisprudenza, un Master alla Business School de Il Sole24Ore, poi però cambi rotta e acquisisci un diploma di Sommelier AIS e uno ALMA presso la Summer School. Come nasce la tua passione per la cucina?
Dalla famiglia. Dai viaggi in giro per ristoranti fin da piccola e dal tempo e dall’amore che mia madre e mio padre hanno sempre dedicato alla cucina. Siamo stati abituati così, io e i miei fratelli. Attorno ad un tavolo si parla, si discute, si sta insieme. Ma fondamentale è quello che ci si mette sul tavolo…
C’è ancora un po’ di diffidenza verso la figura della foodblogger da parte di chi il cuoco lo fa per mestiere, soprattutto a proposito di studi e gavetta che spesso mancano a favore dell’improvvisazione. Tu cosa ne pensi?
Credo abbiano ragione i cuochi. Foodblogger è chiunque abbia un blog di cucina. Ma è ovvio che ormai è facile scrivere, criticare, fare i saccenti. Bisogna capire chi davvero vale, chi conosce la cucina e con criterio ne scrive e ne parla. Credo alla base ci sia solo l’intelligenza da parte di entrambe le figure. Ci si deve rispettare, tanto chi non vale non prosegue…
Ti sei spesso trovata accanto a chef di grande autorevolezza (Simone Rugiati, Alessandro Borghese, Filippo La Mantia per fare qualche nome…) qual è l’atteggiamento di un professionista di fronte ad una giovane appassionata di cucina?
Prima di chef li considero amici e quindi se conoscono il mio lavoro (che molto spesso è simile al loro con le aziende) mi rispettano e mi stimano. Ovvio che ho tanto da imparare e sicuramente molti di loro sono quasi dei maestri per me. Mettersi nella posizione di chi umilmente ha voglia di imparare è la cosa migliore.
La cucina a certi livelli è territorio prettamente maschile, mentre la donna che cucina è un po’ come la massaia, mamma di famiglia. Qualcosa sta cambiando o il clichè persiste? Fare il cuoco è un lavoro duro, sia come orari lavorativi sia come sforzi fisici. Motivo per cui le donne sono poche, anche perché difficilmente potrebbero crearsi una famiglia. Poi se siano più bravi gli uomini o le donne … dipende. Gli uomini li trovo più precisi e pignoli, le donne più concrete.
Oltre ad essere consulente per aziende, giudice televisivo della trasmissione “Cuochi e Fiamme” e scrittrice (due libri all’attivo, uno edito da Rizzoli) gestisci due blog, uno personale, ChiaraMaci.com e Sorelle in pentola, un progetto a quattro mani con, appunto, tua sorella Angela, qual è il vostro rapporto, personale e lavorativo?
Bellissimo, oggi. Ci rispettiamo e abbiamo accettato i nostri ruoli diversi, in alcuni casi. Io sono una pazza stacanovista del lavoro, lei una mamma che vuole conciliare la sua vita con un lavoro non per forza full time. All’inizio questa cosa mi urtava, ma crescendo, ed essendo diventata anche io mamma, ho capito che ognuno deve fare i conti con se stesso e non pretendere di cambiare gli altri.
Nella blogosfera e in particolare nel settore food in versione 2.0 tutti pubblicano ricette, tutti si proclamano foodblogger. Ma oggi, secondo te, cosa fa davvero la differenza?
La cultura, la capacità di saper trasmettere e la costanza.
Come si coniuga la spontaneità di un blogger che per natura è indipendente, con il rapporto di collaborazione con le aziende?
Se si ha un’etica professionale, si coniuga facilmente. Il blogger resta indipendente, ma presta la sua professionalità, che può essere fatta di numeri, di follower e di capacità di trasmettere, al servizio di un’azienda. Diciamo che bisognerebbe insegnare a non lavorare per aziende competitor…
Il blogger, dunque non nasce “imparato”. Chi è il pubblico dei tuoi corsi “be a blogger”? E cosa si può imparare in una full immersion di 9 ore sul fare blogging?
Nel mio ultimo corso ho avuto persone da tutta Italia, di età sempre diverse, prevalentemente donne, ma tutti con un unico comune denominatore: la voglia di aprire un blog per cambiare vita. In 9 ore si impara tanto e io cerco di stare vicina ad ognuna di loro anche post corso. E’ impegnativo, ma da grandi soddisfazioni. A me e a loro!
Come si evolverà il blogging tra qualche anno, secondo te?
Chissà, magari ci sarà un albo dei blogger e tutto ciò diventerà un vero e proprio lavoro, oppure scoppierà come una grande bolla. Io sono sempre convinta che chi ben semina …
Chi lavora sul web si espone oltre che a complimenti e apprezzamenti, anche alle inevitabili critiche e malignità. Tu come gestisci il “lato oscuro” della rete?
Eh… io sono una che se ne frega. Non mi toccano i commenti stupidi, nè tantomeno quelli poco inerenti al mio lavoro. Accetto le critiche e anzi, le conservo e provo a renderle punti sui quali lavorare. Ma sulla sfera privata, ahimè molto toccata ad oggi, diciamo che non mi faccio troppo coinvolgere.
La tv è piena di cuochi, aspiranti chef, talent ai fornelli. La trasmissione tv a tema culinario che non c’è e vorresti condurre tu?
Non lo dico altrimenti mi rubano l’idea ☺
Adesso che sei mamma di Bianca, qual è la tua giornata tipo?
Se la racconto, mi prendono per pazza. Comunque mi sveglio presto, allatto la bimba, poi esco, lavoro, faccio eventi, faccio recensioni, scrivo post, partecipo ai lavori delle mie aziende, torno a casa, resto con la pupa e se posso, mi addormento con lei. Diciamo che raramente ho il tempo di pensare ad altro, ma sono felice così!
A proposito di organizzazione, si è fatta ora di pranzo, abbiamo pochissimo tempo per stare ai fornelli, ci regali una ricetta primaverile, gustosa ma che non generi troppi sensi di colpa?
Direi uno Spaghetto con crema di zucchine, fave e piselli
Ingredienti:
200 gr di spaghettoni
2 zucchine
pisellini freschi o congelati
fave fresche o congelate
sale
olio evo
Tagliate le zucchine a cubetti e cuocetele con mezzo bicchiere di acqua con un pizzico di sale. Frullate il tutto per ottenere una crema e conditela con un filo di olio a crudo.
In una padella saltate i pisellini con le fave con olio evo e, se volete, cipolla bianca stufata per qualche minuto a fuoco basso.
Scolate gli spaghetti al dente e finite di cuocerli in padella, aggiungendo la crema di zucchine e mezzo mestolo di acqua di cottura se necessario.
E buon appetito!
sorelleinpentola.com
chiaramaci.com
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