Noi che avremmo tutto il diritto per essere demotivati, per smettere di crederci e di sognare, noi che stiamo attravesando uno dei periodi più neri della storia del nostro Paese, noi che abbiamo perso i punti di riferimento e le certezze. Noi che cadiamo e ci rialziamo, noi che se la vita ci dà limoni ci prepariamo una limonata, noi che di necessità abbiamo fatto virtù e che quando il gioco si fa duro, siamo i duri ci rimbocchiamo le maniche e iniziano a giocare.
Noi non siamo eroi, siamo figli di una società che ha perso la retta via, che non ci tutela ma ci tempra, che non ci sostiene ma ci mette i bastoni fra le ruote e noi che facciamo? Ci reinventiamo. Andiamo avanti con le nostre forze e non scendiamo a compromessi perchè abbiamo armi per combattere e farci valere: abbiamo empatia, carisma, intelligenza, abbiamo voglia di fare, voglia di metterci alla prova e raccogliere i frutti dei nostri sforzi e che anche quando sbagliamo facciamo tesoro dell’esperienza e trasformiamo l’azione in reazione. E siamo vivi.
C’è chi per tipi così ha inventato un aggettivo che ha in sè l’essenza di questo modus vivendi, li chiamano life shapers hanno tra i 35 e i 50 anni e hanno un pregio (tra i tanti) il saper godere del loro tempo, hanno passioni che spaziono nell’ambito del lifestyle del design e dello stile, sanno godere del loro tempo facendo ciò che amano, nutrono l’anima di cultura e arte, sotanno al passo con le nuove trovate tecnologiche sono social ma non solo sul web, si circondano di affetti e amicizie, interpretano la loro auto non solo come mezzo di trasporto ma come simbolo di libertà e specchio della loro complessa personalità. I life shapers vedono il lavoro non come dovere ma come sfida quotidiana.
Ma più di ogni cosa guardano fiduciosi al futuro, certi che le cose cambieranno. Io mi sento molto Life Shaper. E voi?
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