A capodanno, complice il fatto che solo l’alcol ci era rimasto come consolazione, si è risvegliata in me la voglia di possedere un «bar cart». Avete presente i carrelli bar in ottone con ripiani in vetro dove la nonna custodiva l’amaretto di Saronno, il Cointreau e il Vermuth? Ecco, proprio lui.
Da anni periodicamente penso ad un angolo in salotto dove posizionarlo, mi piacciono sia quelli in ottone, che in legno, belli pure quelli in acciaio cromato, lo vorrei vintage ma devo dire che ne ho visti di molto belli anche rivisitati dai brand di design. Il punto è che non è esattamente il momento storico giusto per andare per mercatini e quando ne ho trovato qualcuno dai rigattieri era malconcio, graffiato e non valeva la pena provare a sistemarlo. Resta il fatto che il mio Pinterest ormai trabocca di foto di carrelli bar, quelli tanto in voga nei salotti americani degli anni ’50/ ‘60 ed io sento di averne bisogno.
Tra l’altro, oltre all’innegabile praticità di avere tutte le bottiglie di alcolici a portata di mano, metti che un giorno potremo ospitare amici e assembrarci felicemente brilli, c’è anche il fascino retrò di un pezzo d’arredamento figlio d’altri tempi, che fa piacere mostrare in casa.
Stile e relax
«My nerves could stand a drink » lo diceva una giovanissima Grace Kelly sul set di «Caccia al ladro», il che la dice lunga sul potere salvifico di un cocktail al momento giusto. Alla fine di una lunga giornata, dopo una cena con gli amici, per rilassarsi nel weekend, avere tutto l’occorrente a portata di mano per preparare qualcosa da bere in casa propria, è un piacere tutto da riscoprire.
Tips e idee
I blog di lifestyle sono pieni di tutorial per organizzare un perfetto carrello da bar: tra gli indispensabili, oltre a liquori e vini, meglio se ricercati, anche soda, shaker, cannucce, secchiello e pinza per il ghiaccio, decanter, sottobicchieri e manuali per bartender alle prime armi. Non vorrete mica sfigurare preparando pessimi drink?
La mia caccia al carrello bar è ufficialmente aperta!
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