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Cosa mangiare ad Istanbul spendendo pochissimo: le bontà turche che dovete assolutamente assaggiare

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Una nuova meta di viaggio si assapora con gli occhi, certo, ma anche con il palato. Sì perchè ogni città, ogni luogo che visitiamo è fatto di profumi, sapori unici, ricette tipiche e se è vero che siamo quello che mangiamo, quando in vacanza ci sediamo a tavola, è quello il momento in cui decidiamo di fonderci davvero con la terra che ci ospita, assaggiando, provando, sperimentando.

Solo abbandonando la comfort zone dei nostri gusti collaudati e abituali, dimenticando di essere turisti e mangiando come la gente del posto, assaporiamo la vera essenza del luogo che abbiamo deciso di scoprire.

Ad Istanbul ho mangiato divinamente, io che sono partita consapevole che nella terra del Kebap (sì con la P) non avrei mangiato nè montone nè agnello, sono rimasta sorpresa dalla quantità di alternative, street food e cibo tipico, che offre questa città a prezzi decisamente accessibili. Istanbul infatti non è solo Kebap, i loro chioschetti  la fanno da padroni, certo, ma  vi garantisco che sia a pranzo che a cena si ha l’imbarazzo della scelta ed anche nei posti turistici, se si segue l’istinto (e si leggono le recensioni su tripadvisor e i menù prima di sedersi) si mangia non bene, di più perchè quella turca è una cucina creativa e saporita, è frutto della mescolanza dei terreni conquistati dal potente impero ottomano ed il risultato è eccezionale.

street food istanbul_cosa mangiare

Passeggiando per la zona di Sulthanamet (ma in generale in tutti i luoghi ad alto tasso turistico) fermatevi a comprare in uno dei carretti sulla strada un simit, si tratta di ciambelline di pane ricoperte di sesamo, buonissime sia semplici che farciti al momento con marmellata o nutella. Un simit costa 1 lira turca(35 centesimi circa) farcito costa 0,50 in più. Sempre nei carretti troverete le pannocchie abbrustolite e le caldarroste, gettonatissime anche ad agosto con quasi 40 gradi. Ci sono anche tantissimi venditori ambulanti di cozze ripiene, le vendono singolarmente con il loro piccolissimo banchetto portatile sui marciapiedi, i clienti si fermano, si servono da soli, mangiano in silenzio davanti al venditore, alla fine lui conta i gusci vuoti e presenta il conto. Per stomaci forti.dove mangiare istanbul turchia_consigli

Tipici e presenti quasi sempre negli antipasti misti che propongono in ogni lokanta o nelle meyhane, i Dolma, delle deliziose polpettine di riso speziato, pinoli, uvetta, avvolte in foglie di vite.

A merenda fermatevi in una delle pasticcerie, (vi consiglio Hazif Mustafa storico, dal 1854 si trova nella zona di Sirkeci e ha maioliche meravigliose che decorano le pareti e una vista bellissima dal piano superiore) sedetevi al tavolo e ordinate tè alla mela e baklava, un dolce tipico fatto con una sfoglia con noci e pistacchi imbevute in sciroppo di zucchero. Super calorico e disponibile in tante varianti, anche al cioccolato. Provate anche quelli che chiamano Lokumturkish delight, sono caramelle turche…stucchevoli, zuccherosissime in vari gusti, tagliate a cubotti e ripiene di frutta secca. Io ne ho composto una scatola con i gusti misti e me la sono fatta mettere sotto vuoto per portarli in italia perchè oltre che dolci sono bellissimi da vedere.

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Tornando allo street food, non potete andare ad Istanbul e non mangiare il balik ekmek,  panino con pesce cotto alla brace, guarnito con insalata fresca e cipolla cruda, cotto e servito direttamente dalle mani dei pescatori.  Lo vendono in diversi punti della città ma il migliore si mangia alla base del Ponte di Galata, la cosa eccezionale è che viene cotto su barconi ormeggiati a riva. Un panino costa solo 6 lire turche (poco più di due euro!) e la bibita costa 2 lire, in genere ci bevono sù limonata, io ho preferito una coca cola. Unico neo andrete via sazi, appagati ma puzzando terribilmente di pesce, cosa che i tanti gatti di Istanbul manifesteranno di gradire, gli altri turisti decisamente meno.

Se da buoni italiani sentite disperato bisogno di pasta non vi deluderanno i Manti, ravioli turchi conditi con salsa a base di yogurt, aglio, burro e spezie e profumati alla menta. Stessa cosa vale per la pizza, tenetevi forte: i turchi la sanno fare! E’ più sottile della nostra ma molto molto buona, io prendevo spesso quella con le verdure ed era davvero deliziosa. Restando in ambito carboidrati non andate via da Istanbul senza provare la Pide, una focaccia farcita con carne, spezie e verdure. Io l’ho assaggiata la prima volta sotto la torre di Galata, ho optato per quella vegetariana ed era davvero buonissima nella sua tradizionale forma  a barchetta servita già tagliata a tranci e accompagnata da una birra ghiacciata. Prezzo abbordabilissimo: 24 lire turche (considerato che eravamo seduti al tavolino di un bar in una zona turistica che più turistica non si può, direi ottimo prezzo).

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Tra le bevande non potete non assaggiare il turk kahve, caffè turco denso e forte, molto più del nostro espresso (provate a leggere i fondi, io una volta ci ho trovato un cuore!) quando lo ordinate vi chiederanno quanto lo volete dolce (molto, mediamente o poco) il Cay ovvero il tè turco, dal sapore molto forte, lo bevono tutti di continuo, a qualunque ora del giorno ma anche la sera, un po’ come il caffè per gli italiani,  nei loro classici bicchieri in vetro a tulipano accompagnato da zollette di zucchero. Il Raki è la loro bevanda preferita, è simile all’ouzo greco, si tratta di un’acquavite all’anice, io detesto l’anice quindi non poso dare un giudizio oggettivo.

Ad Istanbul il pesce lo cucinano meravigliosamente e non parlo solo dello sgombro che usano per imbottire i panini: ho mangiato un tonno al cartoccio eccezionale ad Ortakoy, una zuppa di pesce sublime a Sultanahmet da House of Medusa (Yerebatan st.9 Sultanahmet vicino Aya Sofia e Moschea Blu) la location è meravigliosa e il cibo presentato in maniera impeccabile e davvero squisito.

Una chicca per una cena speciale: una sera cercavamo un posto in zona Torre di Galata per andare a cenare, eravamo in quattro, eravamo esausti dopo una giornata in giro e avevamo voglia di sederci e rilassarci in un posticino tranquillo visto il pranzo letteralmente mordi e fuggi a base di panino col pesce arrosto, così siamo andati da Galata House (Galata Kulesi Sok. 61, Istanbul a pochi passi dalla torre di Galata) molto più di un locale: è la casa privata di una coppia di signori che aprono le porte del loro cortile e del loro salotto proponendo piatti della cucina turca e georgiana. La casa si trova nel quartiere genovese Pera, una casa su due piani arredata come la casa di una parente che vedi per le feste comandate, con centrini, vasi in porcellana; ad accoglierci è stato il marito, un signore dai capelli bianchi che parlava perfettamente italiano e tra una portata e l’altra ci ha intrattenuto con racconti e aneddoti in una atmosfera familiare. Tanto familiare che per entrare suoni il campanello e ad un certo punto della nostra cena in cortile, la moglie ha iniziato a suonare il piano come si fa nelle riunioni di famiglia passando da Beethoven a Bella Ciao, suonata e cantata. Il cibo è buono, gli antipasti abbondanti, i prezzi sono leggermente sopra la media rispetto ai locali di Istanbul, ma assolutamente abbordabili per gli standard italiani (circa 20/25 euro a persona con vino). Ecco, vi sconsiglio di prendere il vino, quello era immotivatamente caro.

 


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