Chiude Pompi: il re dei tiramisù “costretto” a chiudere (al suo posto arrivano i cinesi)

A Roma Pompi è un’istituzione, il suo tiramisù da ben 56 anni delizia il palato di romani e non solo ma la notizia della sua chiusura arriva come una doccia fredda per gli estimatori del tiramisù à porter.

Ad annunciare la chiusura della pasticceria Pompi è un cartello affisso all’interno del locale di via Albalonga,  a Roma, che se la prende senza giri di parole con l’amministrazione ed in particolare con il municipio colpevole a suo dire di aver danneggiato l’attività commerciale con una serie di guard rail posti al centro della strada che vietano la sosta selvaggia delle auto e limitano la viabilità causando danni per oltre 4 mila euro al giorno commerciante e costringendo a vendere l’attività, con molta probabilità ai cinesi. Ecco cosa dice il cartello:

C’è chi si dispera per la chiusura di un’attività storica e chi storce il naso per le parole del titolare: la viabilità era da anni seriamente compromessa dalla sosta selvaggia delle auto dei clienti di Pompi (macchine parcheggiate quotidianamente in tripla fila da entrambi i lati della strada, per fare 100 metri di strada si impiegavano a volte anche mezz’ora). In fondo quello che ha fatto il comune è stato imporre il rispetto delle leggi che valgono per tutti, anche per il re del tiramisù.

 Quello che per il signor Pompi è un’ingiustizia, sarebbe invece un intervento da anni auspicato dai residenti oltre che dagli altri commercianti. La polemica del titolare dell’esercizio ha urtato anche la sensibilità della comunità cinese. Intanto Pompi fa sapere di avere in programma l’apertura di un nuovo punto vendita in zona Eur che si affianca  a quello di Ponte Milvio, notizia che rassicura sulle sorti dei dipendenti del punto vendita di via Albalonga che ci auguriamo saranno assunti nel nuovo locale.