Queste giornate di tempo uggioso e pioggerellina insistente fanno uscire tutta la mia vena malinconica. Stacco gli occhi dallo schermo del pc per bere un sorso d’acqua e schiarirmi le idee: Maggio in Sicilia e sembra Novembre a Milano.
C’era un tempo in cui la primavera era fatta per aspettare il weekend, tirar fuori dal garage le due ruote e andarsene in giro dove ti portava il cuore. Non era la meta a fare la differenza era la voglia di evasione, di staccare la spina e regalarsi qualche ora per noi.
C’era un tempo in cui la primavera era la bella stagione, fatta di sole e vento che ti scompiglia i capelli e i pensieri e noi ce ne andavamo in giro con la moto Honda di lui, una Hornet blu come il cielo sopra di noi, mentre l’asfalto correva veloce e sulle spalle pesava lo zaino stracolmo. Con le braccia lo stringevo forte, era tutto perfetto, le narici si riempivano del profumo della sua pelle e della ginestra fiorita e ci fermavamo in riva al mare a mangiare la prima granita di stagione, con i jeans risvoltati e i piedi nudi sulla sabbia umida.
Sembrano i discorsi degli anziani sul bus 126, ma davvero non esistono più le mezze stagioni? Ho comprato un trench e fa troppo freddo per indossarlo, sono uscita con le ballerine senza calze e mi sono beccata il raffreddore.
Aspetto una vera giornata primaverile da settimane, non vedo l’ora di poter uscire senza l’ombrello in borsa e senza la sciarpa intorno al collo, ne ho bisogno per le mie endorfine, per il mio colorito troppo pallido, per il mio umore. Fate un fischio quando le nuvole vanno via, quando il cielo torna azzurro. Io intanto preparo i caschi per me e per lui.
Nessun Commento