Mum & The City

Lavaggi Nasali: naso chiuso non ti temo!

Voglio svelarvi una cosa: anche il bambino più docile e tenero, quando è raffreddato con conseguente naso chiuso, si trasforma in un bambino irritabile, nervoso, che fa fatica a mangiare, che scoppia in crisi di pianto e che soprattutto dorme male. Il risultato è che tutta la famiglia è in subbuglio perché se non dorme lui non dormono neanche i genitori e la domanda che ti martella il cervello è: come posso aiutarlo? (ma ti chiedi anche: tornerò mai a dormire?)

Prima che nascesse Flavia ammetto di non essermi mai posta il problema di cosa significasse avere un bimbo con il raffreddore. Cosa vuoi che sia un raffreddore, mi dicevo: se ho il naso chiuso lo soffio e mi libero, mal che vada respiro con la bocca. Ecco, breaking news: i bambini fino ai tre anni non sanno soffiarsi il naso col fazzoletto.

Quando la pediatra per la prima volta mi parlò dell’importanza dei lavaggi nasali, ricordo di
aver preso appunti e di aver fatto tantissime domande, su tutte quello che mi preoccupava era di poterle fare male o di essere maldestra. Se ripenso alla me di due anni e mezzo fa mi faccio una gran tenerezza, ma quello smarrimento, quella sensazione del “oddio, non ce la posso fare” so che è comune a tutte le neomamme.


Quella sera, rientrata in casa, prima della poppata serale ricordo di aver preso in braccio Flavia, di averla guardata negli occhi e di averle detto che la mamma le avrebbe liberato il nasino e che dopo il lavaggio avrebbe finalmente respirato bene e fatto una ninna bellissima. Probabilmente ero più agitata di lei, anzi di sicuro. Ma sapevo (speravo) che quello che stavo per fare l’avrebbe aiutata a star meglio.

Se vi dicessi che durante il lavaggio Flavia non ha strillato e che non ho pensato di ritrovarmi i vicini preoccupati alla porta, mentirei. Come mentirei se vi dicessi che mi entusiasmava l’idea di aspirare il muco dal suo naso con la mia bocca attraverso un tubicino. In realtà il meccanismo dell’aspiratore nasale Narhinel è semplice e molto meno “disgustoso” di ciò che si pensa: è formato da un piccolo contenitore-serbatoio, un filtro (che serve a non fare arrivare NULLA nella vostra bocca) e un tubicino. Grazie alla sua forma anatomica si inserisce il serbatoio nella narice del piccolo e uno dei genitori aspira con la bocca il muco del bambino dall’altra estremità del tubo. Sì avete capito bene. E il fatto che sia trasparente permette di vedere “live” il risultato dell’aspirazione. Dai, non fate quella faccia: vi dirò, si prova pure una certa soddisfazione ad un certo punto.

Riassumendo:
Qual è il segreto per il lavaggio nasale efficace? Sicuramente la rapidità. Preparare tutto l’occorrente ed essere rapidi nell’esecuzione è fondamentale. Più siamo rapidi, meno il bambino si lamenterà. E vi assicuro che con il tempo anche se l’operazione è leggermente fastidiosa, il bambino si abituerà (no, non sto dicendo che farà i salti di gioia eh!). Per fortuna dura appena qualche secondo.

Utilissime e pratiche da usare le fialette monodose di soluzione fisiologica Narhinel che servono ad ammorbidire il muco così da permettere all’ aspiratore di fare il suo dovere. Per mia esperienza vi dico che l’aspiratore nasale soft di Narhinel e le ricariche a base di acqua fisiologica sono semplici da usare oltre che rapide; l’aspiratore nella sua confezione è pratico da trasportare in borsa o da mettere in valigia. Il prezzo dell’aspiratore è contenuto e grazie ai ricambi si ha la certezza di utilizzare un prodotto sempre pulito e sterilizzato.
Ora che Flavia è più grande, capisce che anche se non proprio piacevole, naso chiuso= lavaggio nasale e visto che la primavera tarda ad arrivare, la stagione del naso congestionato si è prolungata, così quando non riesce a soffiare il naso col fazzoletto, utilizzo l’aspiratore nasale soft di Narhinel.
Perché vi ho raccontato tutto questo? Perchè l’idea che una mamma possa imbattersi in questo post cercando, come ho fatto io a suo tempo, consigli sui lavaggi nasali, che possa leggere la mia esperienza e rasserenarsi, non sapete quanto mi fa piacere. In fondo sono proprio le esperienze delle altre mamme e i loro consigli che ci danno conforto quando ne abbiamo bisogno, è il confronto che fa bene, quello ci fa crescere,  prendere consapevolezza e che ci da quella pacca sulla spalla quando serve.

Post in collaborazione con Narhinel.


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