Ero al Flower market di Columbia Road e c’era il sole. Insolito per una domenica mattina di Febbraio a Londra. C’era il sole e c’era un sacco di gente, in quella via popolata da bancarelle di fiori e piante succulente, ragazzi con fasci di tulipani sotto il braccio, gente che sceglieva fiori da regalare, un brusio piacevole di persone con la tipica espressione rilassata da weekend, c’era una coppia di artisti di strada, lui suonava il violoncello (o forse era il contrabbasso chi lo sa?) e lei cantava con una voce di quelle che se si fosse presentata a X Factor l’avrebbero fatta vincere già alle selezioni.
C’era il ragazzo delle ostriche, un gruppo di hipster barba-dotati seduti ai tavolini di un bar che era una vecchia tipografia e c’erano botteghe di porcellane vintage su cui ho lasciato occhi e portafogli.
Sul davanzale di una casa al pianterreno c’era una pila ordinata di libri ed un cartello che invitava a prenderli, erano lì ed erano gratis. Happy Valentine’s day diceva il foglio scritto a mano, raccomadava di prenderli, ma non rivenderli, in fondo erano un regalo.
Questo è uno dei mille e più motivi che mi spinge ogni volta a tornare e ritornare a Londra, a scoprirne ogni volta quartieri e scorci diversi a restarne incantata, a fare tesoro di ciò che di bello riesce ogni volta a regalarmi.
Questa volta Londra l’ho vissuta con un quid in più: ho alloggiato al London Marriott Grosvenor Square un hotel meraviglioso in un edificio Georgiano nel cuore della città, a Mayfair, a due passi da Oxford Street e Bond Street, da questo albergo si arriva a piedi tranquillamente a Buckingam Palace, Harrods e Hyde Park, è un hotel che ha quella che si definisce una “posizione strategica” (Fermata Metro Bond Street) oltre a servizi ed eleganza raffinata, ma mai ostentata, degli hotel di lusso.
Non avevamo programmato di essere a Londra il giorno di San Valentino, ma per una serie di incastri è capitato e ci siamo goduti questa coincidenza: non capita tutti i giorni di dormire nella suite di un hotel di questo livello, con tanto di caminetto, prodotti L’Occitane nel bagno in marmo bianco con vasca e salotto con giochi da tavolo (sì, lo confesso trovare il monopoli in camera mi ha esaltato!).
Vi raccomando la sala da tè dove è ideale rifocillarsi dopo una giornata di shopping cullati dalle note del pianoforte a coda, qui si possono gustare profumatissimi “blooming tea” e dolcetti per sentirsi parte di quel meraviglioso rito che da queste parti è il tè delle cinque, ma anche il cocktail bar, Luggage room, aperto anche a chi non alloggia in hotel, al piano interrato, con arredamento d’epoca e ottima musica.
Ma quello che più mi ha gasato di questa esperienza è il Ristorante Maze di Gordon Ramsey, che si trova all’interno dell’hotel, un mix di cucina asiatica e francese, purtroppo non ho potuto cenare lì perchè era già tutto prenotato (era pur sempre il weekend di San Valentino) ma ci ho fatto colazione ed ho mangiato il miglior banana bread che abbia mai assaggiato: un buffet di croissant, cereali, pan au chocolat, torte e deliziosi muffin, succhi e spremute fresche, oltre ad una ampia scelta di varietà salate (menzione d’onore per il salmone e i formaggi!); il personale in sala, dopo il primo giorno ricordava perfettamente i nostri gusti, espresso per lui (da buon italiano) e cappuccino con latte di soia decaffeinato e spolverata di cacao amaro per me (sì, la solita complicata!).
L’atmosfera della sala era accogliente e con la vista delle ampie finestre che si affacciava sul parco adiacente dava un senso di pace. Purtroppo non sono stata abbastanza fortunata da incrociare Gordon, ma ho lasciato detto che mi sono trovata molto bene e che appena ha de minuti può mandarmi la ricetta del banana bread su whatsapp 🙂
Insomma, al Marriott Grosvenor Square sono stata bene e non solo perchè è un hotel di lusso, ma perché soprattutto è un hotel in cui non ti senti un cliente, ma un ospite, un albergo che trasforma un semplice soggiorno in un’ esperienza da ricordare.
2 Commenti
Ludo
5 Marzo 2015 at 22:42sei stata bene al Marriot, ci credo t’h anno pagato tutto! Vorrei pure vedere se ti trattavano male. Ennesimo post sponsorizzato. Speravo di vedere un Post più ricco su luoghi inesplorati di questa magnifica città che , fortunatamente, posso chiamare casa mia
Valentina Grispo
9 Marzo 2015 at 10:48Ludo, credimi mi sforzo di comprendere tutto questo astio, ma non riesco proprio a capire cosa ti abbia urtato al punto da lasciare un commento così carico di risentimento. I miei post sono il frutto di esperienze e quella al Marriott è stata una esperienza, per questo gli ho dedicato spazio.
Ho parlato di Londra in due post “emozionali”e continuerò a farlo perchè sono tante, tantissime le cose di cui voglio raccontare di questa città che non mi stancherei mai di girare; non so se per te i miei posti del cuore saranno luoghi “inesplorati” ma il pregiudizio, consentimi, non è mai una buona cosa quando si legge qualcosa scritto da altri: domani potresti pensare che un locale, per esempio, mi ha pagata per dire quanto era buona la cena che ho ordinato ed io dovrei stare qui a dirti che no, io quella cena l’ho trovata davvero buona.
Mi dispiace leggere commenti del genere, sono gratuitamente sgradevoli e visto con che spirito scrivo i miei post non credo proprio di meritarmi certi attacchi.