Apre Tiger a Catania: il bello dello shopping divertente, originale e low cost

Sono irrimediabilmente attratta dal superfluo ed il futile, proponetemi fuffa ben impacchettata e mi troverete alla cassa con un cestino pieno di cosine deliziose che mi hanno fatto pensare: devo assolutamente averlo, anche se in realtà non mi servono. Dopo questa premessa doversosa, ecco la notizia che ieri mi ha cambiato la giornata: Tiger ha aperto a Catania. Per chi non lo sapesse si tratta di una catena di negozi che ha origine a Copenaghen ma c’è ormai in tutta Europa ed è abbastanza diffuso nel nord Italia. La particolarità è che vende di tutto, tutti i prodotti sono ownbranded, sono curiosi e sono a bassissimo costo.

L’ho scoperto per caso, e ringrazio Carmelita di avermi illuminato dandomi la bella notizia, neanche a dirlo l’indomani mattina ero lì al secondo piano del Centro Commerciale Le Zagare di San Giovanni la Punta in esplorazione.

Cosa c’è da Tiger? Dalle candele agli oggetti insoliti per la casa, per la cura del corpo, poi latte, scatole, cancelleria, giocattoli in legno, tutto ciò che serve per impacchettare, decorare, ma anche dolci, snack, vasi, accessori, un assortimento di prodotti da perdersi, ma a dirlo così non rende l’idea di quanto tempo si possa impiegare girando per i corridoi e restando rapita da ciò che c’è sugli scaffali. E poi ci sono quelle cose buffe che non sapevi neanche che esisterssero e improvvisamente diventa indispensabile portarsi a casa.

Io avrò fatto il giro del negozio intero tre volte, sì perchè passi, ripassi e ti viene voglia di fare regali a chiunque per il solo piacere di mettere nel tuo cestino tutta quella roba divertente. E poi la musica piacevole che accompagna gli acquisti, i cassieri e gli impiegati, sembrano tutti così felici di accoglierti, la cassiera era lì con quel sorriso e mi avrà detto grazie 5 volte, che di questi tempi non è una cosa così comune.

Vale sicuramente la pena fare un salto e state certi che, anche volendo resistere alla tentazione, non tornerete a casa a mani vuote. E’ un po’ come la sindrome di Ikea, voi riuscite ad andar via senza almeno una candela profumata? Io mai.