Sono tornata.
Dopo 10 giorni tra Roma e Londra, sono tornata.
Ho fatto scorte di abbracci, di risate, di foto e ricordi. Le mie gambe hanno macinato chilometri, i miei piedi hanno conosciuto solo sneakers. Ho mangiato cacio & pepe a Trastevere, bagel e noodles a Camden Town, mi sono persa tra le cianfrusaglie di Porta Portese e i colori del Flower Market di Columbia Road, a Londra mi ha sorpreso la pioggia mentre tornavo con 4 buste di Primark. Quattro buste di carta.
{Perché Primark a Londra si ostini a dare la merce in buste di carta è un mistero.}
Ho trascorso a Roma mezza giornata a curiosare da Eataly, ho festeggiato San Valentino in un pub di Soho, baciando Lui sotto la statua di Eros a Piccadilly. Ho dormito su un divano letto, su un letto gonfiabile con un gatto pezzato di nome Missy e su un letto queen size con sette cuscini, in una suite del Marriott di Mayfair. Ho fatto colazione in pigiama con amici e persone che amo e l’ho fatta al Maze Restaurant di Gordon Ramsey.
(Londra-Hotel Marriott Grosvenor Square)
Ho capito che il cielo azzurro non è sempre dello stesso azzurro, che i bagel con salmone e cream cheese li sanno fare solo a Londra, che a Roma le fontane si chiamano “nasoni” e che mia sorella sa cucinare delle ottime polpette di soia al sugo. Che la frutta, i fiori e la verdura a Campo de’ fiori sembrano finti, tanto sono perfetti e che sembra sempre di stare sul set di un film con quelle scenografia create ad arte.
Ho preso più metropolitane in questi 10 giorni che in un anno e poi ho preso 3 aerei e mezzo.
“Mezzo” perchè il Roma-Londra della British Airways è decollato alle 17 ed è atterrato alle 17.30. Il tempo di gonfiare il cuscino poggiacollo, sistemarmi l’ipad con il film acquistato per il volo e sentire il comandante che annuncia “il carrello non rientra, codice di emergenza si atterra di nuovo a Fiumicino” per la serie “abbiamo scherzato”. Fortuna che partiva un volo due ore dopo. E che non credo ai segni tipo ” Final Destination”.
Sono stata in due città che amo e che conosco bene, ma che mi hanno saputo stupire: Roma con il quartiere “Coppedè”, Londra con Brick Lane.
(Roma- Quartiere Coppedè)
Nel primo mi ci hanno portato come i bambini si portano per mano per mostrargli una sorpresa, nel secondo ci sono tornata con Lui, perchè una domenica mattina a Londra non la trascorrevo da anni e perchè il sole a Londra rende tutto più bello. E poi un giorno ho preso il bus per Bromley e un altro giorno quello per Greenwich, perchè Londra è meravigliosa, ma pure quello che ci sta intorno merita.
Adesso mi prendo un attimo per fare ordine tra le idee, le foto, i biglietti da visita, gli scontrini che ho conservato e gli appunti che ho preso, perchè ho intenzione di raccontarvi questi dieci giorni in cui ho posato la valigia in due case e un hotel, in cui ho dormito poco ma mi sono emozionata tanto ed ho intenzione di farlo a modo mio (che non vuol dire con un post bipolare come questo).
(Roma- Campo de’ Fiori e Porta Portese)
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